Romeo&Juliet

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  1. badkaty
     
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    Premessa
    Lo so che l'altra non l'ho mai finita, ma rileggendola non mi piaceva e non avevo idee quindi l'ho tristemente abbandonata xD. Adesso però ne inizio un'altra, che spero vi piaccia. Sono qui tutta da sola a mangiarmi orsetti di gomma, quindi ho abbastanza tempo per inventarmi qualcosa, dai! Un bacione e buona lettura a tutte!
    Ps. il titolo è anche quello di una canzone dei Dire Straits, ascoltatela perché è bellissima *.* Ok basta vi lascio alla storia!! ((:

    Capitolo 1
    Parigi le era sempre parsa la città più bella del mondo, con le sue strade acciottolate, i fiori colorati che spuntavano dalle fioriere in ferro battuto, l'aria gelida e frizzante profumata di pane appena sfornato e acqua, i richiami della gente, i tacchi a spillo delle fashioniste sull'asfalto, i piccoli bistrot che si affacciavano sulle vie brulicanti di gente.
    Ogni foto, anche la più banale, aveva una sottile venatura di magia impressa nella filigrana delle stampe che raccoglieva nella sua scatola dei ricordi.
    O almeno, così avrebbe fatto se avesse avuto una reflex bella e professionale come quella della sua compagna di classe Mara, per la quale i soldi erano semplicemente spiccioli.
    Lei si limitava a tenerle nella memoria della sua digitale rosa, pallido fantasma della sua adolescenza da ragazzina esaltata.
    Era appena uscita dalla Gare de Lyon e già aveva scattato almeno una decina di foto, mentre i suoi compagni si riversavano entusiasta sul marciapiede antistante l'uscita.
    -Prof, ci farebbe una foto?- domandò Cora consegnando la sua macchina fotografica nelle mani di un'attonita professoressa, che li fece disporre tutti in fila prima di scattare.
    -Grazie!- esclamò la ragazza su di giri, lasciandosi trascinare dalle sue amiche in un'altra foto d'arrivo.
    In quel momento si sentiva talmente ubriaca di felicità da non riuscire quasi a spiccicare parole. Quasi tremava, in realtà.
    Da quanti anni sognava quel momento? Troppi, per ricordarsene veramente. E ora era tutto ancora meglio di quanto avrebbe mai osato immaginare.
    Ogni cosa era splendida ed elegante, e aveva il potere di metterla un po' in soggezione.
    Le ragazze erano tutte magre e bellissime, i ragazzi dannatamente affascinanti, e tutti, anche il vecchietto più decrepito, emanavano un'aurea di autorità ed eleganza che intimidiva.
    -Allora, sei felice?- le domandò la sua migliore amica Maria, prendendola a braccetto. Era ben consapevole dell'ossessione di Cora per Parigi, e aveva provveduto ad insistere per bene con i professori perché la scelta ricadesse proprio su quella città.
    L'altra non riusciva quasi a rispondere, tanto era intenta a guardarsi intorno con uno strano luccichio negli occhi.
    -Hei, bella addormentata?!- la richiamò alla realtà Alex, prendendola in braccio e sollevandola fino a farla strillare -Ci sei? Terra chiama Cora!- proseguì, iniziando a correre su e giù per la piazza sotto gli sguardi di divertita disapprovazione dei presenti.
    -Ok, ok!- strillava Cora dimenandosi -Ci sono! Scusa, scusa!-
    Alessandro la mise giù con un sorriso:-Sono contento di vederti così felice. Te lo meriti davvero.-
    Anche Cora sorrise, celando la piccola ondata di tristezza che l'assaliva ogni volta che si menzionava, seppur indirettamente, sua nonna.
    Era morta poco tempo prima, ed era ancora una ferita aperta e bruciante.
    Nonna Rosa era per Cora un punto di riferimento, un modello, e un'ancora alla quale aggrapparsi quando tutto andava storto. Sua nonna credeva sempre in lei e la sosteneva qualunque cosa facesse, e quando se n'era andata Cora aveva attraversato un brutto periodo.
    Ma ora la sentiva vicina, felice che la nipotina si stesse divertendo in compagnia dei suoi fantastici amici.
    -Ragazzi, venite qui adesso!- li richiamò all'ordine il professore di psicologia, immediatamente affiancato dalla prof di francese -Dobbiamo organizzare la giornata. Per prima cosa andiamo in albergo per lasciare giù le valige, poi vi darei il resto della giornata libera. Le visite le iniziamo domani, ma dovete essere di ritorno per le sette!-
    Alle parole "giornata libera" la classe esplose in un boato di approvazione, mentre la prof di francese, apprensiva, distribuiva vocabolari tascabili:-Non si sa mai, se vi trovate in difficoltà!-
    Per i suoi ragazzi lei era una sorella maggiore, sempre pronta ad aiutarli e a preoccuparsi per loro, così senza fiatare intascarono tutti il piccolo dizionario prima di seguire i due professori verso l'hotel.
    -Chissà se nascerà del tenero tra quei due...- commentò maliziosa Cora, osservandoli da dietro.
    Entrambi erano piuttosto giovani e single, e sarebbero stati davvero una bella coppia nella sua visione romantica della vita.
    -Ma che cavolo dici?!- domandò stizzita Maria assestandole una gomitata -Sono una coppia pessima!-
    Cora sorrise, alzando gli occhi al cielo. Maria aveva una cotta storica per il prof.
    Elisa e Giulia si unirono a loro, prendendole sottobraccio e slanciando le gambe in aria come in un pazzo can can senza controllo:-Quando andremo a vedere il Moulin Rouge, secondo voi?- domandò Elisa, saltellando leggera.
    Lei era una ballerina classica, e pesava sì e no quarantacinque chili.
    -Non lo so, ma quando arriviamo Cora ci fa uno show, visto che conosce quel film a memoria!- scherzò Giulia -Ce l'ha fatto vedere cinquanta volte!-
    Le ragazze scoppiarono a ridere, sentendosi felici ed entusiasta all'idea della splendida vacanza (spacciata come un'utile vacanza studio) di due settimane a Parigi.
    Cora, soprattutto, guardava la sua classe con un misto di gioia e tenerezza. Era cambiato tutto da due anni prima, e per fortuna..(spoiler)
    SPOILER (click to view)
    (Prima liceo, Cora è in un'altra scuola)
    Nessuno si parlava, nessuno si guardava negli occhi. Tutti tenevano gli occhi incollati sul pavimento.
    Cora alzò lo sguardo verso una delle poche amiche che aveva in quella classe orrenda, ma Camilla era china sul suo quaderno, in perfetto silenzio.
    -Mi dispiace moltissimo di questa situazione.- disse la prof, in tono affranto -Non siete mai stata una classe unita, è vero, ma pensavo che almeno ci fosse un fondo di rispetto reciproco. Quello che è successo è molto grave, e spero ve ne rendiate conto. La vostra compagna è in ospedale, per colpa della vostra cattiveria. Voleranno molte insufficienze in condotta, quest'anno. Alcune di voi si considerino già bocciate.-
    Con queste parole cariche di ira e delusione la prof era uscita dall'aula, sbattendo la porta.
    Era passato solo qualche istante prima che qualche oca iniziasse a ridacchiare, e per Cora era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso:-Perché ridi, cretina?- aveva urlato a Carol, l'organizzatrice dello scherzo che era quasi finito in tragedia -Ti rendi conto che Alessia è in ospedale e che sarebbe potuta morire, per colpa tua? Secondo la tua perversa idea di divertimento era un simpatico scherzo spingerla giù dalle scale?!-
    Lei l'aveva guardata con aria di sfida:-Volevo solo vedere se rimbalzava, grassa com'è. E poi non è successo niente, quindi evita di farmi la morale, tesoro!-
    -Sei veramente una poveretta, se nella tua vita ti diverti solo ad umiliare le altre persone. Sei patetica, Carol!-
    -Piantala, ok? Non sei nessuno per rivolgerti a me così!-
    -Scommettiamo che mi rivolgo a te come voglio?-
    Camilla aveva fiutato aria di guai nello sguardo minaccioso della sua migliore amica, ma aveva preferito non intervenire.
    Era così in quella classe. Ognuno per sè.
    Carol e Cora erano state buttate fuori per essersi menate furiosamente nel bel mezzo della classe, ma Cora aveva trovato una scuola così perfetta e dei compagni così meravigliosi che il brutto ricordo era stato presto cancellato.
    Era da un anno in quella classe, e non avrebbe mai potuto chiedere di meglio.



    Capitolo 2
    -Ok, rue Gerome...- disse Maria, guardando incerta sulla cartina -Dobbiamo girare a destra e prendere questa traversa...-
    -No, scema! è al contrario!- la rimproverò Giada strappandogliela di mano.
    Anche Elisa e Giulia si erano unite alla discussione, e ora vociavano animatamente.
    Solo Cora era distratta, mentre si guardava intorno nell'estatica contemplazione di ogni minimo dettaglio.
    Non voleva perdersi niente di quella gita, e immaginava che ogni battito di ciglia fosse un'istantanea.
    Un cane enorme che trascinava una bambina che lo teneva per il guinzaglio. Click. Una donna che sbatteva i banni alla finestra. Click. Un panettiere che usciva in bici con una baguette sotto braccio. Click. Un bellissimo ragazzo somigliante in maniera incredibile al suo attore preferito. Cl... Un momento.
    No, non era possibile. Quello non poteva essere Gaspard Ulliel veramente!
    [to be continued]
    scusate ma ho troppo sonno che ieri mi sono addormentata alle 2 e svegliata alle 6 per la scuola... Lo so sono patetica, ma buona notte xD
     
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  2. _Vale.Valo_
     
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    Ma no!! Perché non l'hai continuata? D:
    è bellissimo come inizio!
     
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1 replies since 22/1/2011, 22:56   71 views
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