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-RanKotobuki-.
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Ke cosa ne pensate di qst film? Secondo me è tosto..
Vi posto una recensione k ho trovato
The Last Day
Regia: Rodolphe Marconi
Attori: Gaspard Ulliel, Nicole Garcia, Mélanie Laurent, Bruno Todeschini, Christophe Malavoy, Alysson Paradis
Genere: Drammatico
Autore: Andrea Alesci
Voto: 8
Tutto comincia dalla fine. Tutto ha inizio da quell’inquadratura che compare come una scheggia in apertura di film. Un frammento di pellicola in cui un ragazzo dà una testata ad un vetro. È un istante brevissimo, ma che colpisce anche lo spettatore più sopito. Rodolphe Marconi ci comunica sin dall’inizio che sarà un film di rottura, che quel vetro mandato in mille pezzi non è altro che il riflesso della vita di Simon (Gaspard Ulliel) che va disintegrandosi.
Come dice il regista stesso ‹‹il film si mostra nello sguardo degli attori››, tant’è che la pellicola vive più di immagini che di parole. Sin dalla seconda sequenza una panoramica ci offre la visione notturna di una cittadina, illuminata dalle luci dei lampioni, mentre una musica accompagna il nostro sguardo che indugia sui riflessi acquei del fiume sottostante, sino a far alzare gli occhi verso la luce di un faro. Potremmo dire che tutta la pellicola si racchiude in queste due immagini: una che ci mostra una figura umana (quella del protagonista Simon, che non a caso è un pittore) e l’altra paesaggistica che dà la sensazione di quello che succederà: dalla città (presente) compiremo un viaggio (fiume) verso quel faro (passato e futuro). E poi la musica si interrompe, bloccata dal tac della macchina obliteratrice alla stazione, e la storia prende il via.
Molto attento a questi tipi di particolari il regista francese, con cura costruisce un film che gioca sui legami e sulla loro effimerità. Al centro della storia c’è infatti la relazione un po’ particolare di Simon con Louise (Mélanie Laurent), una ragazza incontrata sul treno che lo portava alla casa al mare e che ha deciso di rimanere con lui. Ma fra i due si inserisce il più classico dei “terzi incomodi”, Mathieu, un vecchio amico d’infanzia di Simon e ora custode del faro.
Con il succedersi delicato delle sequenze, alternate tra totali paesaggistici che sembrano veri e propri quadri pittorici e azioni che si svolgono in interni, viene man mano a delinearsi un pericoloso triangolo: una figura più volte vista ed osservata nella storia cinematografica (e non solo), ma qui resa con buona efficacia narrativa. Figura trasformativa quella del triangolo, che da scaleno quale è all’inizio della vicenda, col passare dei giorni diventa invece isoscele: con i due lati uguali (Louise e Mathieu) a fare da pesante contraltare al lato lungo (Simon), prima con sguardi accennati, poi con mani sfiorate, infine con l’unione dei corpi; e dal vertice del triangolo i due “personaggi-linea” Louise & Mathieu chiudono la figura, scivolando sul lato lungo (Simon) e schiacciandolo inesorabilmente.
D’altra parte Marconi dissemina il film di indizi che prefigurano questo annientamento di Simon, sin dalla costante presenza del mare col suo perpetuo frangersi delle onde, con quel suono che sembra voler ricordare a Simon (perso negli occhi ammaliatrici di Louise) che la sua relazione con la ragazza è cosa labile: perché lei viene e va come l’onda sul bagnasciuga. È l’incarnazione di quella “femme fatale” decadentista che succhia le energie vitali dell’uomo. Louise scava nell’animo di Simon con la sua “presenza-assenza”: vedi le notti trascorse nello stesso letto appena sfiorandosi, o la scena della masturbazione di Simon sul giaciglio d’amore di Mathieu e Louise.
L’incredulità davanti all’innamoramento della ragazza per l’amico d’infanzia istilla in Simon un senso d’oppressione, gli chiude ogni via: avrebbe voluto volare via con lei (più volte la mdp si sofferma sul gabbiano imbalsamato in camera sua, più volte i suoi occhi ci mostrano il volo degli uccelli nel cielo), ma Louise pone da subito un freno a tutto questo, con quella frase buttata nell’aria una sera al faro ‹‹Là fuori c’è un gabbiano schiacciato in putrefazione, che schifo!››: non compassione, ma ribrezzo. È il suo carattere di “femme fatale” che sommessamente sta già opprimendo Simon.
Ma i problemi di Simon con Louise si intersecano con quelli familiari; la sua famiglia marcia su due binari, è un continuo confronto oppositivo di coppie: Simon e sua madre (Nicole Garcia) contro sua sorella e suo padre (Christophe Malavoy). Quasi due nuclei distinti, nei quali si acuisce sempre più il distacco tra padre e madre del ragazzo, con quest’ultima che sembra ricalcarne gli aspetti di solitudine e frammentazione interiore. Simon sembra un estraneo al padre e alla sorella, mentre vive con la madre un rapporto di profondo affetto. Ed estranei sembrano diventare i suoi genitori quando il padre si accorge delle fughe notturne della moglie. L’assenza della madre dà una parvenza di ricomposizione nel rapporto padre-figlio in quella frase uscita dalla bocca del primo ‹‹Tua madre se n’è andata….. …..buonanotte figliolo››. I due sembrano avvicinarsi un po’, mentre di lì a poco si incrinerà il rapporto madre-figlio, con quella rivelazione scioccante che comunicherà a Simon di essere il figlio di Marc Bromberg (Bruno Todeschini). Bromberg, lo stesso cognome di Louise: una coincidenza? O forse no. Beh il regista già ce lo dice anticipatamente in un dialogo tra la madre e la ragazza: ‹‹Ma vi amate? – Ci vogliamo bene – Si, insomma,vi volete bene come fratello e sorella››. Un indizio che il regista butta lì, di soppiatto, da cogliere fra le righe.
Ma lo shock della notizia ricevuta dalla madre è troppo forte per Simon. E sul grande schermo questa notizia non poteva che essere comunicata in maniera incisiva: una battuta servita fredda e seguita dal silenzio. Un silenzio che percorre tutto il film, lasciando ogni tanto qualche spazio al consumarsi di veloci e secche battute: sintomo di quella volontà registica (di cui si diceva) che mostra più che raccontare. Pochi dialoghi e ricchezza di immagini, per dipingere il disagio esistenziale di un ragazzo di 18 anni.
E l’ultima scena, con Simon seguito in carrellata mentre sale le scale e si avvicina alla finestra, ammonisce su come andrà a finire; il vetro si infrange contro la testa di Simon e la mdp ci mostra in primo piano il suo viso insanguinato, per l’ultima volta: e nei suoi occhi rimane un’immagine, quella di un albero piegato dal vento.
Sarebbe una chiusura perfetta, ma il regista decide di aggiungere un’ultima sequenza: schermo nero, battute che ricalcano l’enigma del ‹‹E se non fossi morto?››, poi la mdp su Simon che oscilla su una barca (non inquadrata), quasi sospeso in aria, veleggiante sulle onde del mare in un’atmosfera che sa di onirico. Il suo sorriso che si increspa, il suo (inusuale per il cinema) sguardo in camera, quasi a voler parlare con lo spettatore, quasi per dirgli: ‹‹E se fosse stato solo un brutto sogno?››.
Decide di chiudere così Rodolphe Marconi, con un enigma, che spiazza ma fa riflettere.. -
Francy-chan.
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Cavolo altrochè!!xò dev'essere molto bello...l'unica cosa è ke potevano risparmiarsi almeno di dire come va a finire cmq mi ha incuriosito...ma è già uscito in Italia? . -
-RanKotobuki-.
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Nn credo.. xò è vekkio.. è del 2005.. e cmq ho provato a cerkarlo x Internet e c'è solo in francese.. . -
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noooooooooooooooooo... voglio vederlo
io non l'ho trovo affatto
che disdetta... ma Gas in questa gif in che film è ?
non lh' mica capito... ho visto solo due suoi film.... Hannibal Lecter e Una lunga domenica di passioni. -
Valeria°7.
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quella gif è proprio di questo film! the last day..
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-RanKotobuki-.
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ma se non sbaglio... è in questo film che lui bacia un ragazzo... giusto?! . -
Valeria°7.
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non ne ho idea.. . -
-RanKotobuki-.
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mi pare di si, ma non ne sono sicura... ecco questa: ----> . -
Valeria°7.
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si si, alla fine è proprio in quiche bacia un ragazzo..
ho trovato la fine del film, se la volete vedere vi metto il link! sono a dir poco sconvolta! O___o
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*Miky Ulliel*.
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nn hai manco aspettato la nostra risp x sapere se lo volevamo vedere e già hai messo il link
cmq io sn rimasta così
O_________O
povero Gaspard!!! mi sn quasi venute le lacrime
Edited by *Miky Ulliel* - 19/10/2008, 23:36. -
» Rain ¤.
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Manca una parte,per definirla il vero finale,ma già questa ha fatto il suo compito.
Mi sono venuti i brividi,non dico nient'altro.. -
*Miky Ulliel*.
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CITAZIONE (» Rain ¤ @ 20/10/2008, 12:26)Manca una parte,per definirla il vero finale,ma già questa ha fatto il suo compito.
Mi sono venuti i brividi,non dico nient'altro.
si è vero! c'è scritto ke il finale sarebbe in sospeso perchè lascia intendere che forse lui non è morto davvero... chissà
però qst scena la trovo particolare... lascia una certa amarezza. -
» Rain ¤.
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Solo una certa?
Io più la vedo e più mi sento male.. c'è un punto in cui gli occhi sembrano realmente diventargli grigi... -
*Miky Ulliel*.
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secondo me ha degli occhi spettacolari persino qnd muore
li trovo stupendi..... -
Valeria°7.
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CITAZIONE (*Miky Ulliel* @ 19/10/2008, 23:16)[color=blue]nn hai manco aspettato la nostra risp x sapere se lo volevamo vedere e già hai messo il link
ahahah! XDD
non ho resistito! ;p
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